Il nostro corpo ospiterà dei microrobot in futuro? Potrebbe diventare una scienza vera e propria: approfondiamo il discorso.
Le tecnologie scientifiche stanno diventando sempre più presenti, diversamente dal passato che invece richiedevano anni e anni di studio. Ormai la specie umana ha fatto passi da gigante, soprattutto per quanto riguarda le IA e i microrobot. A tal proposito sembra che, molto presto, potrebbe arrivare un tipo di androide che verrà ospitato nel nostro corpo. Ed è una realtà vicina e non così lontana come si potrebbe pensare.
Si tratta dell’obiettivo di I-BOT, un progetto nato nella Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e finanziato dalla ERC (European Research Council) con fondi Erc Starting Grants. L’iniziativa è davvero fantasiosa e non si vede spesso, in quanto dovrebbe iniziare il primo gennaio 2025 e protrarsi per altri cinque anni. Ma che cosa hanno intenzione di fare, e come vorrebbero sviluppare questo microrobot così tanto assurdo e allo stesso tempo geniale?
Microrobot in Italia, l’idea che sta facendo impazzire la comunità scientifica
Lo scopo sarebbe quello di sviluppare la prima generazione di microrobot impiantabili nel corpo umano. In questo modo molte procedure mediche, che di base sarebbero invasive e difficili da portare a termine, cambieranno completamente e saranno più efficienti sotto ogni punto vista. La riparazione dei tessuti, il monitoraggio diagnostico a lungo termine o una autopsia, diventerebbero molto più facili da eseguire rispetto ad oggi. E non è niente di fantascientifico poiché è una idea realizzabile senza problemi.
I microrobot raggiungerebbero l’area da trattare in poco tempo, grazie ad una azione combinata di ultrasuoni e campi magnetici. Saranno in grado di cambiare la loro geometrica e le dimensioni, adattandosi all’area in questione e senza interferire con i tessuti circostanti. Il corpo umano, inoltre, non si accorgerà nemmeno dell’intrusione di questo piccolo robot, che nel frattempo eseguirà il lavoro per cui è stato creato.
Ci vorranno anni di studio per portare a termine il progetto, in quanto gli esperti dovranno assicurarsi che non faccia errori. Inoltre, anche se verrà comandato parzialmente da una IA, dovrà imparare a dovere come eseguire le operazioni. Ed è qui che entrerà in gioco il machine learning, attività necessaria per l’inserimento dei microrobot nel campo della tecnologia medica. Staremo a vedere in che modo cambierà la situazione in futuro e se dovremo preoccuparci di questa novità.